Title: Quando l'amore e` cieco ... e un po' tanto tonto
(Title in english: When the love is blind ... and a little much oaf)
-- dialoghi
"" pensieri
** incantesimi
Erano tempi bui per Sailarg dopo la devastazione ad opera della Bestia
Zanaffer, essa era oramai assorta nella veste di citta` fantasma, ma
allo stesso tempo non perdeva vigore la speranza e la buona volonta` dei
suoi abitanti nel ricostituirne lo splendore. Sembrava purtroppo che il
turpe destino non volesse cambiare tanto che la martoriata citta` fu
vittima di un'ulteriore minaccia. Fu a quel tempo che un giovane
spadaccino dalla folta chioma bionda varco` le porte della citta`. Il
suo passo era sicuro e deciso, i suoi occhi azzurri oltreppassavano
l'orizzonte e squarciavano il cielo, il suo sguardo cosi` fiero e il suo
corpo cosi` perfetto che perfino la natura facendosi donna non avrebbe
disdegnato di farsi sua fattura.[citazione dantesca xD] La bellezza del
ragazzo era diamante brillante in quella tetra cittadina. Erano da poco
calato il sole, lo spadaccino si fermo` davanti al cartello recante il
nome della citta` e un rivolo di sudore gli solco` il viso per lasciarlo
a malincuore e cadere per terra.
-Sailarg!?!- esclamo` il giovane tra lo sbigottito e l'imbarazzato. Il
ragazzo si affretto` e tiro` fuori dalla tasca una mappa della penisola
dei Demoni.
-Ma Saillune e` dall'altra parte- disse seco
-Deve essere qui che ho sbagliato strada- aggiunse il biondino indicando
il punto della mappa in cui troppo stanco di consultarla aveva tirato a
caso per la via giusta.
The swordman was going away from the city when he heard the cries of a
young woman. The cries should come from the city center, so the young
man don't esitate and went fastly where the cries came from. When he was
there, the swordman understood it was the help request of the cleric
female who erect a magical barrier in order to protect her people in the
temple. In front of the magical barrier it was a group of thirdy lesser
demons.
Lo spadaccino era sul punto di lasciare la citta` quando udi` le grida
di una giovane ragazza. Le grida dovevano provenire dal centro della
citta` cosi` il giovane non perse tempo e raggiunse con tutta fretta la
provenienza di dette grida. Giunto li` lo spadaccino capi` che era la
richiesta d'aiuto di una giovane sacerdotessa che aveva eretto una
barriera magica nell'intento di proteggere i suoi abitanti nel tempio
dove ivi s'erano rifugiati. Davanti alla barriera vi erano una trentina
di lesser demon.
-LUCE- grido` con impeto e una fluttuante lama d'energia sgorgo`
dall'elsa erigendosi contro i lesser demon.
Lo scontro si risolse in poco tempo, lo spadaccino dette prova di grande
maestria nel maneggiare la sua spada di luce e allo stesso tempo
roteando quell'arma straordinaria, il giovane sgomino` gli ostili
facilmente. Mentre la barriera protettiva svaniva dal tempio, gli
abitanti del villaggio fecero subito capolino al loro salvatore che
venne sommerso di strette di mano, applausi e ringraziamenti d'ogni
tipo.La giovane sacerdotessa dai lunghi capelli neri scese la scalinata
per ringraziare di persona il prode eroe, quando fu li` il suo sguardo
s'incrocio` con quello del giovane. Il cuore della sacerdotessa trasali`
insieme all'intero corpo e alla mente che oramai all'unisono
desideravano prendere parte alla dolce e intnesa emozione d'amore. Per
lei fu un attimo, un secondo, un farfugliare inconsulto di parole quando
il giovane temerariamente prese parola.
-Piacere, sono Gourry- esordi` il giovane spadaccino piuttosto a suo
agio. Di contro la ragazza era ancora molto scossa, probabilmente lo
sforzo magico le sembrava infinitesimo al compito di dover tener a bada
il suo cuore che ora piu` che mai batteva forte come se bramasse uscire
dal corpo e volare componendo dolci e piacevoli melodie d'amore.
-Pia...pia...piacere- balbetto` la sacerdotessa togliendosi il guanto
destro e porgendogli la mano.
-Scusami- disse Gourry digiuno di galateo - Come ti chiami?- chiese
ingenuamente il ragazzo ignorando di aver messo letteralmente in
imbarazzo la fanciulla.
Nel frattempo la folla sembra aver preso posto li` sulla scalinata,
quasi a intravedere l'incipit di un avvincente romanzo d'amore.
-Sylfil- rispose la sacerdotessa dopo aver preso un bel respiro.
-E` un bel nome- commento` il ragazzo perfettamente ignaro delle
emozioni di lei. Sylfil lo guardo` un attimo negli occhi e avrebbe tanto
voluto chiedere se avesse una ragazza, se le piaceva ...
-Chi erano? Cosa volevano?- chiese lo spadaccino alla ragazza,
quest'ultima si senti` come cadere dalle nuvole, la sua mente era
altrove col pensiero...
-Perche' vi hanno attaccati?- chiari` il giovane pensando che la ragazza
fosse provata dallo sforzo magico.
-Un potente mago vuole sottometterci al suo potere- pianse la
sacerdotessa lievemente rinsavita dal forte sentimento d'amore.
-Ma e` terribile!- esclamo` il giovane appassionandosi al destino della
citta'
-Vi aiutero`- aggiunse con gli occhi lucidi.
La folla rimasta non fece che applaudire al giovane eroe. Sylfil invito`
il giovane a stare da lei. L'avrebbe ospitato con molta gioia, e solo
lei poteva sapere quale gioia sarebbe stata averlo con se' per casa...
Presto la folla svani` nel buio della sera e i due ragazzi presero a
camminare verso la casa di Sylfil.
-Ascolta- sussurro` la sacerdotessa facendo scontrare gli indici.
-Si`?- rispose lo spadaccino incuriosito.
-Hai una fidanzata?- chiese Sylfil con l'aria da scolaretta alla prima
cotta.
-No, al momento no- rispose deciso lui
"E` fatta, e` single... yuppi" penso` Sylfil, mentre focalizzava il suo
futuro da mogliettina.
-Scusami, ho un po' di freddo, puoi stringermi a te?- chiese gentilmente
lei, passandosi una mano tra i capelli dietro al collo.
Lo spadaccino non si fece pregare ulteriormente e passo` il braccio
sinistro attorno al collo di lei.
-Immagino tu sia stanca...- sussuro` Gourry all'orecchio della
sacerdotessa.
Lei annui` leggermente per poi guidarlo verso la sua casa stringendogli
la mano sinistra.
-Siamo a casa- esordi` Sylfil varcando la soglia della sua casa.
-Oh ben arrivati- disse il padre di Sylfil per poi rivolgersi allo
spadaccino
-Voi siete l'eroe che ci ha salvati da quei demoni-
-Non e` stato nulla di che...- rivelo` lo spadaccino portando il braccio
dietro la spalla in segno di evidente imbarazzo.
-Papa` fagli vedere la stanza degli ospiti, che io mi metto a cucinare
qualcosa- comando` Sylfil mettendosi il grembiulino da cucina.
Il padre di Sylfil aveva mostrato allo spadaccino la stanza degli ospiti
con tanto di letto a 2 piazze, il bagno e le altre stanze come da buona
norma. Nel frattempo Sylfil si era particolarmente accanita per fare
colpo su Gourry. I suoi pensieri contemplavano cuoricini, gourry e il
vestito da sposa.
Presto la tavola fu imbandita di ogni ben di Dio, pietanze prelibate che
invaghirono il giovane spadaccino piu` di quanto avesse mai voluto
Sylfil aver per se' stessa. Gourry e Sylfil presero posto nel grande
tavolo, quando il padre di quest'ultima si avvicino`.
-Ma figlia mia- pianse il padre con un attimo di smarrimento
-Qui ci sono solo due sedie!?!- s'interrogo` il vecchio
-Beh padre hai sempre detto che un giorno avresti mangiato fuori ...
bene oggi puoi mangiare fuori- bisbiglio` Sylfil al padre con occhi
sorridenti, nascondendo un messaggio subliminale del tipo "o esci con le
buone o ti fulmino".
Cosi` con gli occhi lucidi il padre della sacerdotessa dovette
abbandonare la casa.
"Povero me..." penso` mentre ricercava una taverna in cui consumare la
cena da solo come un cane.
-Ma fa sempre cosi`?- chiese Gourry piuttosto sconcertato dell'accaduto.
-Si`, preferisce mangiare fuori...- rispose la sacerdotessa, mentendo
spudoratamente.
-Certo che fa un po' caldo... - osservo` la sacerdotessa sbottonandosi
un po' e aprendo la porta-finestra del suo balcone.
-Uhm...- lo spadaccino non notava nessun balzo di temperatura.
La ragazza prese la pentola con degli spaghetti alla puttanesca.
Si affretto` a servigli il piatto, chinandosi il giusto per mostrare il
balcone allo spadaccino per niente scandalizzato.
-Ne vuoi?- chiese la sacerdotessa chiaramente alludendo anche ad altro.
-Certo, riempimi il piatto- sorrise il biondino.
La ragazza non fece a meno di dimenersi alquanto per mostrare il suo
prorompente balcone.
-Oh, ma sono alla puttanesca- constato` lo spadaccino.
-Gia`- rise Sylfil, svelando una certa analogia con la ricetta...
La sacerdotessa si sfilo` la scarpa destra e inizio` ad allungare il suo
piede verso Gourry, all'inizio prese il piede del tavolo e non vedendo
reazione si spinse oltre.
Inizio` a massaggiare il piede dello spadaccino che mise la testa sotto
al tavolo.
-Oh, mi spiace, puoi allungare i piedi se vuoi... adesso mi sposto.-
-Ma no no- rispose imbarazzata la sacerdotessa e poi riprendendosi
-visto che eri stanco, avevo letto da qualche parte che un massaggio col
piede e` molto utile alla circolazione-
-Aha- asseri` lo spadaccino completamente incantato dal discorso della
ragazza.
"Non ci posso credere che l'abbia bevuta" penso` la ragazza mentre
arrossiva leggermente.
-Allora parlami un po' di te- fece la sacerdotessa allo spadaccino.
-Beh e` lunga storia, sono in viaggio perche' mi e` stato detto che
prima o poi avrei trovato una ragione per cui valesse la pena di vivere-
svelo` Gourry.
-ohhhh- esclamo` la ragazza, mentre si sfilava l'anello dalla mano
sinistra facendolo rientrare piu` volte e sfilandolo ancora.
Sylfil si mosse dal tavolo e prese una teglia piena e ricolma di
salsicce arrostite, la porto` seco e la la mise al centro tavola, ne
infilzo` una con la forchetta e la porto` all'altezza della bocca dove
la fece sfiorare dalle labbra e poi estrasse la lingua iniziando a
passarla per tutto il pezzo di salsiccia, su e giu`.
-E cosi` buona da leccare che farei un peccato a morderla... chissa`
come sarebbe se la ingoiassi...- alluse la ragazza dai capelli neri, nel
frattempo sembrava che la voracita` del biondino l'avesse ignorata.
-Chomp, dicevi?- chiese lo spadaccino con un pezzo di salsiccia fra i
denti.
La sacerdotessa oramai pronta a tutto pur di farsi guardare, prese a
praticare del sesso orale con la salsiccia, portandola avanti e indietro
nella bocca.
"sara` una tradizione locale" penso` lo spadaccino in quei pochi attimi
di pensiero che lasciano spazio a qualsiasi idiozia.
Cosi` il ragazzo per non essere da meno, inizio` a copiare il gioco
orale della ragazza.
"Oh santo cielo... e se gli piacessero i maschi?" baleno` cosi` in
Sylfil il pensiero che Gourry fosse dell'altra sponda... altri maschi
infatti si sarebbero buttati a pesce su di lei.
-Scusami, Gourry- disse lei con un atteggiamento indagatore.
-Per caso ti piacciono gli uccelli?-
-Assolutamente si`!- asseri` il giovane ignorando la malizia della
domanda
"Nuoooooooooooooooo" penso` la sacerdotessa assumendo le fattezze
dell'urlo di Munch.
-Spiegami bene, ti piace il pesce, il cetriolo...?- chiese Sylfil decisa
a capirci di piu`.
-Preferisco il pesce, in bocca ha un buonissimo sapore- rispose
ingenuamente il giovane.
La sacerdotessa era sul punto di strapparsi i capelli quando volle
esautorare il panorama delle allusioni, di modo da vederci piu` chiaro.
-Capisco... Ma preferisci la patata o il cetriolo?- chiese oramai senza
pudore Sylfil
-Entrambi- rispose lo spadaccino - anche se di solito i cetrioli
tagliati con pure` di patate sono il massimo-
Alle parole del ragazzo s'udi` un tonfo rumore di caduta di sedia, era
quella di Sylfil.
Sorseggiando un po' di vino, la ragazza divenne sempre piu` maliziosa.
-Ma l'hai mai fatto?- chiese spudoratamente lei
-Uh, cosa?- ribatte` lo spadaccino.
-Intingere il pennello- rispose lei
-No, io sono stato sempre negato, poi un mio amico mi ha dato delle
lezioni, ma l'abbiamo fatto cosi` poche volte che non saprei dirti...-
disse Gourry facendo lo sforzo di ricordare la sua infanzia.
-Eh? Forse non mi sono spiegata bene... io intendevo quando la tua spada
penetra nel fodero di lei...-
-No, io preferisco metterla nel mio fodero-
-!?!?!!?-
-Ho detto qualcosa di male?- s'interrogo` lui.
-No, no niente- disse lei col roseo colore sulle guance.
"Che mi stia prendendo in giro? Non si puo` essere cosi` tonti" penso`
lei, mentre si avvicinava con la sedia a lui.
-Ascolta, ti piacerebbe avere un'erezione?- chiese lei cosi` poco
velatamente maliziosa.
-No, ne ho avute da piccolo... ma ora ringraziando il cielo non ne ho
piu`- sentenzio` lui, mentre sorseggiava un po' di acqua.
-Come non ne hai piu`???-
- ... ero allergico all'edera-
*goccia*
-Parlami dei tuoi desideri piu` sporchi- disse la giovane prima di
sorseggiare ancora un po' di vino
-Mi piacerebbe tanto farlo nel fango- disse lo spadaccino mostrando due
occhi trasognanti
-Ah si` e come mi prenderesti?- chiese non piu` velatamente la
sacerdotessa.
-Da dietro per poi spingerti nel fango- sorrise appena lui
-Cosi` rude... mi piace- sussurro` lei, facendo intendere sguardi
d'intesa
-Gia` anche a me piace rotolare nel fango- sentenzio` il biondino.
*goccia*
-Si` ma sei abile con la spada quanto con quell'altra spada?- chiese la
sacerdotessa ammiccando visibilmente.
-Uhm, beh ad essere sinceri uso l'altra spada solo quando ne ho bisogno,
di solito la sfilo e la rinfilo rapidamente... nessuno riesce a
resistermi- rispose Gourry guardando l'elsa della spada. "Deve essere
rimasta impressionata dalla spada di luce"
-Mi faresti vedere come usi l'altra spada?- chiese con aria ingenua la
sacerdotessa.
-E` un cimelio di famiglia, un po' come i gioielli di famiglia sono cose
preziose e che vanno usate con giudizio- sentenzio` lo spadaccino
-Capisco - fece Sylfil un po' sconsolata mandando giu` il quinto
bicchiere di vino.
La sacerdotessa si alzo` un attimo, ma trasali` dal vino che inizio` a
far effetto sul suo corpo indifeso che cedette svenendo. Gourry si
precipito` a prenderla prima che toccasse terra. La prese in braccio e
la porto` fino al suo letto, dove la corico` supina.
"Che dolce ragazza, peccato che sia poco disponibile, altrimenti me la
tromberei senza problemi." penso` lo spadaccino mentre posava le sue
labbra sulla fronte di lei, quasi a darle il bacio della buona notte.
Lei d'un tratto si sveglio` e come se avesse letto nei pensieri del
biondino gli disse di volerlo fare. Cosi` lo spadaccino sollevo`
lievemente il braccio e accarezzo` con delicatezza i capelli di lei con
la mano sinistra avvicinando il suo viso per annusare il dolce profumo
di lei, successivamente porse le sue labbra contro quelle della ragazza
dove premette per invogliare l'ingresso della lingua come se volesse
entrare a tutti i costi.
La lingua di lui si fece furtivo ladro che penetra in casa di soppiatto.
Lo spadaccino avvicino` leggermente la testa di lei contro la sua,
mentre voltava il capo per baciarla meglio e assogettare la lingua di
lei alla sua. In quel bacio appassionato e appassionante la calda lingua
di lui dominava quella di lei, che passiva e remissiva subiva le
continue penetrazioni di lui. Nel frattempo le mani di lui divennero
preda degli istinti piu` violenti e strapparono con veemenza le vesti di
lei all'altezza del balcone, provocando la fuoriuscita del seno di lei.
Le tocco` con entrambe le mani e faceva possesso di quel balcone, le
premeva accarezzondole i capezzoli, mentre spingeva la sua lingua in
profondita`. La ragazza gemette. La mano destra di lui lascio` il seno
per scendere giu` alla scoperta di nuovi tesori. Passo` la mano dentro i
pantaloni di lei e la tasto` massaggiandola da dentro. In poco tempo il
giovane aveva preso possesso delle zone piu` sensibili di lei. La
ragazza era in piena estasi, tanto che la mano di lui si bagno` un poco
mentre cercava di penetrare col medio le profondita` di lei. Lei oramai
era in balia di lui, della sua irruenza, del suo agire, del suo averla
in pugno, godeva senza poter fare nulla per placare il suo piacere, anzi
lo sentiva crescere sempre di piu`.
Il ragazzo si libero` della bocca di lei oramai piena della sua saliva e
dalla quale aveva il sapore, per spingersi piu` giu` leccandole il collo
e poi giungere alla congiunzione dei due seni per poi buttarsi su quello
di destra, privo di stimoli. Qui inizio` a succhiarle il capezzolo come
lattante voglioso di latte.
Appena riconobbe di essere troppo coperto, si tolse la maglietta
mostrando un fisico atletico, poi la tolse anche a lei per quanto oramai
fosse strappata, in piu` le tolse anche i pantaloni per poter
raggiungere la zona dell'estremo piacere.
Il ragazzo svilo` via le mutandine di pizzo di lei per immergere il suo
viso nelle grandi labbra. Qui si mosse voglioso alla ricerca del sapore
di lei, mentre con la sua lingua si impossesso` della grande entrata.
Lei gemette ulteriormente portandosi l'indice in bocca simulando un
rapporto orale.
L'abile spadaccino si mosse al viso di lei, lasciando la sua mano a
presidio delle grandi labbra.
Si avvicino` all'orecchio sinistro di lei leccandole il lobo.
-Il mio uccello vuole posarsi sul tuo balcone- le sussurro`
all'orecchio, lei non gli disse niente, ma con la mano sinistra tasto`
il pacco di lui constatandone il calore e la durezza, poi riprendendosi
un po'
-Liberalo dalla gabbia!- esclamo` lei vogliosa di ammirarlo e di vederlo
in tutta la sua lunghezza. Lui non si fece pregare e si calo` i
pantaloni mostrando dai boxer una protuberanza piuttosto evidente. Ci
volle poco perche' il suo volatile fosse libero e come da richiesta si
poso` sul balcone di lei entrando nella congiunzione dei due seni. La
verga di lui era dura e sfrizionava tra i seni di lei, provocando ansimi
di piacere. Lei spinse la sua testa in avanti accogliendo l'arrivo
dell'uccello sulle sue labbra.
-Assaggialo- ordino` lui che spostando il suo pene dalle tette lo
infilo` nella bocca di lei, in modo che la sacerdotessa non potesse
opporsi.
Lei lo succhio`, lo prese in bocca leccandolo e inumidendolo con la sua
saliva, lo accolse con la stessa voracita` di chi non mangia da anni.
Lui tiro` la testa indietro ansimando leggermente, mentre col corpo lo
spingeva nella bocca di lei, dentro e fuori. Gliel'avrebbe voluta
sfondare e farle inghiottire il suo succo. Imperversato dalla passione
che non faceva altro che salire nel crescendo di potenza dello sfilare e
far rientrare il suo pene nella bocca di lei. Lei era particolarmente
abile con la bocca tanto che lo stesso pene provo` nostalgia nel
lasciare quella bocca, ma ben altri templi inviolati avrebbe ben presto
conquistato.
Lo spadaccino si porto` minacciosamente sopra la sacerdotessa. -Lo
vuoi?- chiese dolcemente il ragazzo, sebbene quel sussurro di domanda
avesse gia` una risposta. -Fammi tua- fece lei con un sussurro quasi
impercettibile.
Lui inizio` cosi` a penetrare le grandi labbra di lei. All'inizio, lei
gemette sensibilmente, ma mano mano che lui inseriva il suo pene, il
dolore di lei si trasformo` in profondo piacere.
Lei ora ansimava di piacere. -Ancora, ancora- furono le parole di lei,
che caricavano sensibilmente il ritmo di lui. Lui era in lei, come lei
lo possedeva nel suo dolce scrigno, mentre gemeva e ne voleva ancora. Un
turbinio di passione avvolse i due amanti, mentre i movimenti del
ragazzo iniziavano ad accrescere e con essi il numero delle
penetrazioni. Dentro e fuori, su e giu`, sempre di piu`. I muscoli di
lui iniziavano a sudare e per il calore e per lo sforzo oramai sempre
piu` crescenti. Il lungo e duro pene di lui sfrizionava dentro di lei,
la dilatazione era tale che il piacere procurato risultava immenso.
Vicino all'orgasmo, lui estrasse la sua spada e sussurro` all'orecchio
di lei -Il mio pene ha voglia di altro...-
Lei oramai in balia della passione era schiava di quel piacere tanto da
essere in suo potere.
Lo spadaccino mise la ragazza in posizione prona sul letto e divarico`
le gambe di lei, poi mise le mani sul sedere di lei, dove inizio` a
divaricare i due glutei e penetrando piu` volte l'ano col medio della
mano destra.
In altre situazione, lei avrebbe reagito, ma la sua volonta` era
praticamente annullata dal piacere. Gemette, mentre il pene di lui
lambiva le pareti del suo ano. Lui sputo` un po' di saliva per
lubrificare quel foro, per poi inserirlo senza pieta` provocando un
acuto dolore in lei.
Fu dentro che gia` martellava quella piccola apertura, che colpo su
colpo si apriva per accogliere il glorioso pene di lui. Si vergogno` lei
a provare tanto piacere dalla penetrazione anale, era una cosa piuttosto
sporca, ma nessuna cosa aveva senso se non il piacere imperante.
Lui la prese piu` volte da dietro, spingendo il suo pene sempre piu` in
profondotita` facendo muovere in corsa i suoi capelli biondi, mentre sul
viso c'era il sudore dello sforzo. Le gote di lei erano di un roseo
colorito, mentre nella bocca stringeva il pollice. Il letto vibrava alle
penetrazioni di lui che si fecero sempre piu` potenti, fino a che non si
rigiro` sul letto portando in posizione supina anche lei, ora lui era
sotto e lei sopra, lei tenne le gambe divaricate e si alzo` leggermente,
mentre lui continuava a penetrarla dal basso.
Il ragazzo prese cosi` l'elsa della sua spada e gliela infilo` nella
vagina di lei. Gli incavi di lei erano penetrati da due spade.
Lui era oramai sul punto di venire, quando salto` fuori dal letto,
facendo cadere la sacerdotessa contro il letto, provocando la
penetrazione dell'elsa in profondita`.
Le sali` a cavalcioni avvicando il suo pene alla bocca di lei.
-Voglio fotterti la bocca- esclamo` lui oramai preso dall'irruenza.
La ragazza fece poca resistenza e gli offri` la bocca.
Qui il ragazzo inizio` a far entrare e uscire il suo pene, la penetro`
con la forza rimasta fino a che non ne avrebbe avuta in corpo. Voleva
venirle in bocca e anche lei sembrava volerlo. Dentro e fuori, oramai
anche lui ansimo` leggermente. Dentro e fuori, in un crescendo
interminabile di penetrazioni in quell'ambiente in cui il pene si
sentiva a suo agio. Era visibilmente sul punto di venire, quando lo fece
fuoriuscire per riempire il viso di lei del suo sperma. Gli schizzi
furono caldi e violenti, le ricoprirono il colpo, mentre lui poggio` le
sue labbra su quelle di lei in un tenero e dolce bacio. Si
addormentarono insieme, abbracciati con quei corpi ancora tanto caldi,
stanchi dallo sforzo e consumati dal piacere.
-Sylfil che ci fai con la mia spada accanto al letto?- chiese Gourry
piuttosto sospettoso.
-Uh, ma, come?- fece piuttosto stranita.
-Beh t'eri addormentata e cosi` ti ho messa a letto- disse lui
-Ma, io e te?-
-Uh???- fece lui piuttosto basito poi aggiunse -l'ultima cosa che
abbiamo fatto e` stata cenare, poi abbiamo dormito in camere separate-
Lei fece come per tentare di riaddormentarsi.
"Era un sogno " penso` tra se' e se' mentre si dannava di quanto avrebbe
voluto fosse reale. Poi mise le mani su Gourry per massaggiargli il
pacco e far diventare i suoi sogni realta', quando d'un tratto si
sentirono degli strani versi.
... E' piu` rosso del sangue, e` sepolto sotto la marea del tempo ...
Dragonslave!!!
I due probabili amanti saltarono in aria assieme, o meglio la cara
Sylfil salto` in aria, Gourry inspiegabilmente era gia` corso fuori
casa.
-E ora tu vedi di far terminare la storia senza che nessuna donna tocchi
il mio gourry- disse una rossa piuttosto imbufalita
-Uh? Ma questa e` la mia storia-
-Si`, mettiamola cosi`, caro autore da strapazzo, se tu termini la
storia qui io non termino la tua vita!- ruggi` la rossa
-Un momento hai detto 'mio gourry' ... -
La ragazza arrossi` un po' -Si` la spada di luce e` mia e anche lui,
qualche problema?- abbaio` la rossa all'autore
-Come preferisci... pero` permettimi di terminare Sylfil...- rispose
l'autore facendo sfoggio di un sorriso sadico.
-Bene- annui` la maga.
Risvegliandosi dalle ceneri, la povera Sylfil venne travolta da una
mandria di mucche in corsa, poi un meteorite le sfioro` il capo per poi
esplodere a contatto con la terra facendola balzare in aria, qui uno
stormo di avvoltoi inizio a picchettare il corpo di lei che straziato
cadde giu` in un deserto per finire contro un cactus, una folla di
scorpioni presto l'avvolse, poi un cobra inizio` a strusciarsi su di
lei, mordendole il naso. Quando scese dal cactus dalle profondita` della
terra emerse un geyser che la proietto` fuori dall'atmosfera, e vago`
nello spazio aperto... quando venne annientata da un disco alieno.
E vissero tutti felici e tanto conTonti, mentre il bastone di Xellos
penetro` il distratto Gourry...
-COOOSA?- urlo` la rossa
-Avevi detto nessuna donna- sibilo` l'autore
-Ti uccido!!! *Laguna Blade* Vieni qui che te lo taglio a fettine-
grido` la maga del dragonslave
Fu cosi` che sullo sfondo l'autore fuggi` perseguitato da Lina Inverse.
-Monti Katart, sto arrivando!!!-
|